In un periodo così particolare, carico di preoccupazioni, di un nemico invisibile, di solitudine rispetto ai propri cari e di incertezze rispetto al futuro sono frequenti sentimenti di disorientamento, smarrimento, tristezza ed angoscia. Convivere con queste emozioni in un momento così instabile, in cui si fatica a trovare certezze, è difficile per noi adulti, figuriamoci per molti bambini.
Infatti, il cervello dei bimbi è dotato di un “piano di sotto” (tronco encefalico e regione limbica) responsabile delle funzioni di base, di reazione agli impulsi e delle emozioni forti ben funzionante; mentre il “piano di sopra” (corteccia cerebrale) responsabile di tutti i processi mentali più complessi come il pensiero, l’immaginazione, la pianificazione è ancora in via di sviluppo. Questo spiega perché per i bambini sia particolarmente complesso gestire e regolare le proprie emozioni: le sedi competenti, a livello neurologico, sono ancora “in costruzione”. È per questo che spesso notiamo nei nostri bimbi la tendenza ad agire prima di pensare o a sentirsi preda delle proprie emozioni.
In questo periodo per loro può davvero essere difficile gestire timori e preoccupazioni, dare senso ad un momento che ha alcune caratteristiche di una vacanza (non dover andare a scuola, avere i genitori a casa), ma il sapore amaro di una reclusione anomala.
- In queste circostanze è fondamentale avere cura anche degli stati emotivi dei nostri bambini, aiutarli a nominarli, esplicitarli, raccontarli con gli obiettivi di:
condividere cosa si agita al loro “piano di sotto” dentro la loro testolina ed in tutto il corpo, per evitare che tali emozioni vengano accantonate, minimizzate o, per contro, che vengano percepite come una tensione che non si riesce a gestire; - parlarne per attivare “il piano di sopra” del cervello, favorire le loro capacità riflessive, la comprensione di sé, l’empatia e, dunque, stimolare tutte quelle abilità che sono ancora in via di sviluppo;
- comunicare come ci si sente per diventare ai loro occhi delle valide sponde cui chiedere aiuto per contenere timori, preoccupazioni, emozioni che fanno fatica a gestire da soli… sono occasioni preziose in cui si possono gettare le basi per un efficace dialogo tra genitori e figli.
A questo proposito alleghiamo un utile spunto. Si tratta di una piccola storia illustrata per bambini che spinge a vedere questo periodo nuovo e strano come un’opportunità per allenarsi a gestire anche i momenti critici. Nelle pagine finali è ricco di stimoli ed attività da fare con i bimbi, create proprio con gli obiettivi sopracitati.
Bambini e genitori vengono guidati dell’esplorazione del loro mondo interiore: che emozioni sto vivendo in questo periodo? Dove le sento nel corpo? Cosa mi passa per la testa? Come posso fare per gestire tutto questo?
È un buon punto di partenza per iniziare con i propri figli a dare valore ed importanza a quello che sentiamo e pensiamo, trovando con loro delle modalità di gestione, affinando i nostri “poteri” per superare anche questo brutto momento e crescere persone più consapevoli.
Dott.ssa Giuliari Giorgia, Psicologa
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