Esiste una chiara evidenza sul fatto che almeno il 70% dei soggetti con diagnosi di Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività ha un disturbo associato.
Le comorbilità più frequenti riguardano i disturbi del comportamento esternalizzati come il disturbo oppositivo-provocatorio e il disturbo della condotta che possono essere precursori di disturbo antisociale di personalità. La maggioranza dei bambini sotto i 12 anni che presenta diagnosi di ADHD, presenta anche Disturbo Oppositivo-Provocatorio e/o Disturbo della Condotta. Si ipotizza che L’ADHD , specie se ad esordio precoce, è quindi un fattore di rischio per lo svilupparsi di un Disturbo del comportamento.
COS’È IL DOP?
Il Disturbo Oppositivo-provocatorio è un disturbo del comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta, riguarda cioè il modo in cui il bambino agisce, il suo modo di relazionarsi agli altri.
Le caratteristiche del bambino oppositivo provocatorio sono le seguenti:
Umore arrabbiato e irritabile:
- esibisce alti livelli di rabbia
- si irrita facilmente
- è permaloso
- sono spesso rancorosi e vendicativi
Comportamento ostile e provocatorio:
- tende volontariamente ad istigare e irritare gli altri
- esibisce comportamenti provocatori e sfidanti
- non ama seguire le regole e rispettare le richieste che gli vengono fatte opponendosi verbalmente o con azioni
- di fronte al rifiuto delle sue richieste si mostra irritato e capriccioso e si rifiuta di accettare la decisione dell’adulto
- hanno un atteggiamento vittimistico e pessimistico e la tendenza ad incolpare gli altri per i propri errori e comportamenti sbagliati
I bambini con queste caratteristiche spesso interpretano i comportamenti dei pari come aggressivi e hanno difficoltà nel verbalizzare la rabbia con conseguente scarsa capacità di risolvere verbalmente i conflitti.
Sono bambini che hanno bisogno di essere regolati dall’esterno e non percepiscono la responsabilità delle loro azioni
Questi comportamenti causano difficoltà nell’adattamento e nelle relazioni sociali. Il 5-10% dei bambini con diagnosi di DOP in età prescolare, subirà una modificazione della diagnosi in ADHD; nel 25% dei bambini con diagnosi di DOP il comportamento peggiora e soddisferà i criteri per la diagnosi di Disturbo della condotta.
COS’E’ IL DC?
Il Disturbo della Condotta è un disturbo di natura comportamentale di bambini e adolescenti che consiste nel violare, in maniera ripetitiva e persistente, le regole imposte dalla società e i diritti degli altri con conseguenze molto gravi sul piano del funzionamento scolastico e sociale.
In molti casi il Disturbo della condotta è anticipato o associato al DOP
I bambini e gli adolescenti con Disturbo della Condotta possono mostrare le seguenti caratteristiche:
Aggressione a persone o animali:
- prepotenza
- aggressività verbale e fisica
- minacce o intimidazioni che portano spesso ad innescare intenzionalmente colluttazioni o la messa in atto di aggressioni
- uso di armi
- è fisicamente crudele con persone o animali e prova piacere nell’infliggere sofferenza fisica che può sfociare anche in violenze sessuali.
Distruzione di proprietà:
- danni a persone o proprietà altrui
- appicca il fuoco con l’intenzione di provocare danni
Frode o furto:
- mente per ottenere vantaggi
- ruba
- viola le proprietà private
Gravi violazioni di regole:
- viola frequentemente le regole di casa: fugge di casa più volte senza tornare per un lungo periodo, dorme fuori casa senza consenso dei genitori (prima dei 13 anni)
- viola frequentemente le regole di scuola, marinare spesso la scuola (prima dei 13 anni)
Bambini con problematiche esternalizzanti (ADHD, DOP, DC) mostrano alcuni specifici pattern di elaborazione dell’informazione sociale:
- tendono a prestare attenzione a pochi segnali sociali mentre tentano di interpretare il significato del comportamento altrui (dodge, newman, 1981);
- selezionano in genere i segnali sociali che veicolano più connotazioni ostili (dodge et al., 1986; gouze, 1987; lochman, 1989;milich, dodge, 1984).
Per questo motivo, sono bambini con bisogni speciali che richiedono la costruzione intorno a loro di un “ambiente speciale” che introduca “di default” quegli aspetti di regolazione di cui hanno bisogno.
L’obiettivo di fondo di ogni nostro intervento sarà quello di:
- stimolare o incrementare le competenze riflessive nel bambino, le sue capacità metacognitive, vale a dire la sua capacità di osservare e monitorare i propri stati interni (pensieri, emozioni, sentimenti, aspettative, ecc) e il proprio comportamento.
- Ma anche imparare ad esplorare la mente altrui, i suoi pensieri, aspettative, sentimenti (sviluppando in tal modo maggiore empatia: che è il deterrente principale all’aggressività).